la meteorologia popolare nasce da osservazioni secolari sulla sequenzialità dei fenomeni meteorologici e sugli effetti che questi hanno su animali, piante e uomini, come già ritroviamo negli scritti di Plinio il vecchio e di Virgilio. oggi, una delle teorie più affascinanti, si basa sull’interazione tra atmosfera ed esseri viventi, definendo il nostro pianeta e tutti gli esseri che lo abitano come un unico organismo vivente: l’ipotesi GAIA. Secondo tale teoria, quindi, ogni variazione di questo macro organismo viene avvertita dai suoi “costituenti” seppure con intensità differente. L’evoluzione umana, legata al progresso tecnologico, ha attenuato la nostra attenzione a questi cambiamenti che comunque avvengono, come vedremo nel post dedicato alla meteoropatia. Di seguito si descrivono sommariamente alcune manifestazioni che si hanno nel mondo naturale al variare di alcuni parametri meteo e al manifestarsi di determinati eventi; alcune di esse hanno una motivazione scientifica, altre nascono dalla consuetudine di avere gli stessi effetti al verificarsi di determinati eventi ed hanno quindi solo una valenza statistica “osservativa” spesso valida solo localmente.
Se è molto trasparente, per cui oggetti lontani si vedono vicini, è segno che si avvicina una perturbazione (ciò non vale in posti poco inquinati, quali l’Antartide, dove la trasparenza dell’aria è una normalità….Tuttavia anche in questi posti ci sono giornate più trasparenti delle altre dove oggetti lontani sembrano ancora più vicini per una quasi totale assenza di umidità dell’aria: ciò, insieme ad altri segni, preannuncia l’arrivo del vento catabatico e quindi di una perturbazione al largo delle coste antartiche).
Se nell’aria afosa si insinua qualche ventata fresca vuol dire che non lontano e’ piovuto e l’acqua si sta avvicinando (quando si dice che nell’aria “c’è odore di pioggia”)
- Se sorge limpido e non «caldo», si preannuncia un giorno sereno, mentre se pallido, allora e’ possibile una grandinata o una tempesta;
- se avvolto da nubi, è indice di pioggia, mentre se le nubi si «arrossiscono» e’ un segno premonitore di giornata ventosa;
- se al sorgere i raggi si vedono «contratti» allora ci sarà pioggia; stessa cosa se invece i raggi non sono troppo luminosi anche se il sole non è circondato da nubi;
- se al sorgere i raggi si vedono «contratti» allora ci sarà pioggia; stessa cosa se invece i raggi non sono troppo luminosi anche se il sole non è circondato da nubi;
- se le nubi si dispongono in cerchio intorno al sole, meno luce lasceranno passare, tanto peggiore sarà la perturbazione;
- se il sole è brillante ci sarà vento
La luce «bianca» del sole è in realtà una «miscela» di colori (parliamo solo relativamente allo spettro del visibile delle onde elettromagnetiche emesse dal nostro astro) che vanno dal rosso al violetto passando per l’arancio, il giallo, il verde, il blu e l’indaco. Tale diffrazione si può facilmente riprodurre con il classico prisma.
Ognuno di questi colori si propaga con una frequenza diversa dalle altre per cui quando la luce solare «colpisce» l’atmosfera terrestre, ognuna di queste onde viene diffusa in una direzione differente dalle altre ad opera delle molecole di gas e pulviscolo presenti nell’atmosfera stessa. Le radiazioni con lunghezza d’onda più corta, il viola e l’indaco, sono diffuse più efficacemente di quelle con lunghezza d’onda maggiore, l’arancio e il rosso. Ecco perché il cielo ci appare in prevalenza azzurro, mentre le varie tonalità dipendono dalla presenza più o meno massiccia delle suddette molecole. La loro maggiore presenza aumenta la potenza di diffusione dell’atmosfera e quindi anche le radiazioni con lunghezza d’onda più lunghe vengono diffuse, facendo virare l’azzurro verso un azzurro più chiaro, un celeste sbiadito, colore tipico dei cieli sereni estivi di regioni densamente popolate e quindi con una massiccia presenza di particolato atmosferico
L’ARCOBALENO è un arco luminoso di bande colorate concentriche che vanno dal rosso (quella più esterno) al violetto (quello più interno). i colori sono 7 (rosso, arancio, giallo, verde, azzurro, indaco, violetto). Si forma come conseguenza della diffrazione della radiazione solare da parte delle gocciolina d’acqua in sospensione nell’atmosfera. Ogni goccia riflette con un’angolatura diversa; ad ogni angolatura corrisponde un colore differente. L’intensità dei colori dipende dalle dimensioni delle gocce: più sono grandi, più nitido è il colore. in conseguenza del fatto che:
- l’arcobaleno è visibile con il sole alle spalle,
- le perturbazioni che portano pioggia solitamente si spostano da ovest verso est,
- il sole sorge a est e tramonta a ovest
ne consegue che se l’arcobaleno compare verso sera è molto probabile che la pioggia si stia allontanando da noi, mentre se compare al mattino (sole a est) significa che la pioggia sta per arrivare.
Prima di un temporale l’aria si carica di energia elettrostatica cosa che viene percepita dagli animali e che influisce sul loro comportamento. Gli insetti, ad esempio, sembrano diventare più aggressivi e scendono verso quote più basse, seguiti di conseguenza dagli uccelli che, per nutrirsi, volano con traiettorie molto basse. La spiegazione sembra dovuta al fatto che gli animali percepiscono infrasuoni al di sotto dei 20 decibel (dB) che si generano sia durante i temporali nella loro fase iniziale, che durante i movimenti tellurici prima della scossa più intensa. Altra capacità, riscontrata specie negli inseti, negli uccelli e nei rettili, è quella di percepire le variazioni barometriche e il tasso di umidità ambientale, legato soprattutto allo stato di idratazione fisiologico nell’ambito della regolazione osmotica superficiale. Sembra inoltre che molti animali siano sensibili alla variazione dello stato di elettromagnetismo terrestre che varia anche nel corso di eventi meteo importanti influenzando il comportamento di tali animali. E all’elettromagnetismo terrestre è legata la migrazione di animali sia terrestri che acquatici.
È quindi molto probabile che la spiegazione di alcuni fenomeni di seguito riportati siano da ricercare nelle variazioni di infrasuoni, variazioni barometriche e igrometriche, nonché di variazioni elettromagnetiche.
SONO SEGNI DI PIOGGIA
- Rane che gracidano nello stagno.
- Le mucche hanno le narici dilatate sono sdraiate sul terreno.
- La gallina si cura le piume del petto.
- Le api non si allontanano dall’alveare.
- Le cicale, che cantano insistentemente e improvvisamente cessano: è segno di burrasca in arrivo.
- Il cane inquieto che entra ed esce dalla sua cuccia.
- Se il picchio martella con insistenza.
- I pesci che saltano insistentemente a fior d’acqua (ciò si spiega col fatto che i moscerini, ad esempio, con l’avvicinarsi della pioggia, cercano le ultime zone calde a pelo dell’acqua, dove vengono poi catturati dai pesci).
- Se si sentono i topi correre e far rumore sopra le soffitte (case di campagna).
- I piccioni sostano presso la colombaia.
- Le oche e le anatre sbattono con frequenza le ali prima dell’arrivo della pioggia.
- Se i ragni sono fuori dalle tele e girano isolati lungo le pareti (se fanno la tela invece è indice di tempo stabile).
- I gatti che insistentemente si lavano il muso (questo perché le la pelle del gatto, è sensibile all’elettrificazione dell’aria che, di conseguenza, genera loro prurito)
Anche il mondo vegetale, forse prima di quello animale, avverte che il tempo è in fase di cambiamento. Alcuni comportamenti delle piante:
- Se L’olivo mostra al vento la parte in ombra della foglia (quella argentata) è segno di pioggia imminente;
- Quando l’erba a foglia lunga si curva mostrando al cielo la sua parte chiara, la pioggia è in arrivo;
- Anche i fiocchi lanosi che volteggiano in cielo è segno del cambio del tempo in peggio;
- Il fieno, l’erba e i fiori emanano un profumo più intenso all’avvicinarsi della pioggia;
- Se il biancospino dà molti frutti, è segno di un prossimo inverno molto rigido;
- Quando la canna mette in autunno grossi pennacchi, è segno che è in arrivo un inverno lungo, anche con ghiaccio e neve;
- Se il faggio ingiallisce prima del larice, l’autunno sarà mite;
- Se in autunno le foglie cadono presto, l’estate successiva sarà per lo più molto stabile;
- Un’abbondante fioritura di noccioli o una copiosa raccolta di nocciole, fa prevedere un inverno rigido con abbondanti nevicate (non se ne conosce la motivazione, ma nel 2002, ad esempio, la raccolta di nocciole è stata ottima e l’inverno seguente è stato piuttosto rigido con nevicate anche a quote basse che hanno interessato persino il centro-sud Italia);
- È antica diceria che i tartufi nascano nella terra come conseguenza dei rumori dei primi tuoni di marzo: gli scossoni dati dai fulmini produrrebbero nel terreno delle lividure, i tartufi appunto.……e poi porteranno i tartufi se sarà primavera e i tuoni benvenuti avranno fatto la loro opera per rendere migliori le cene (Giovenale). Sarà sempre un caso, ma l’estate del 2002, un anno particolare, rimarrà negli annali come una delle estati più piovose e con numerosi eventi temporaleschi, ma anche come una delle annate migliori per i tartufi!
Anche l’uomo, come vedremo in maniera più approfondita nel capitolo dedicato alla meteoropatia, avverte il cambiamento dei fattori climatici, con una serie di disturbi, sia fisici che umorali, più o meno accentuati a seconda della singola sensibilità. Tra questi, segnaliamo i più curiosi che si avvertono in prossimità dell’evento temporalesco:
- i calli dei piedi generano prurito o fastidio (i calli sono ispessimenti della cute, che risultano sensibili allo stato elettrico ed al tasso di umidità dell’aria);
- capelli ribelli, che si arricciano; ciò è dovuto al fatto che i capelli sono molto sensibili al contenuto di vapor acqueo presente in atmosfera, tanto che fino a qualche tempo fa utilizzati, dopo un opportuno trattamento, come elemento sensibile dell’igrometro, strumento meteorologico che misura la quantità di umidità presente in atmosfera (se ne trovano ancora in funzione); con l’approssimarsi di un temporale, oltre all’aumento del tasso di umidità, abbiamo anche una variazione del campo elettrico dell’aria, che si carica negativamente. Le cariche positive del corpo allora tendono ad essere richiamate verso l’ambiente esterno e a disperdersi soprattutto tramite i capelli e la peluria che ricopre l’epidermide umana, in base al principio del “potere dispersivo delle punte”;
- le mani sono troppo asciutte, secche, con la pelle tirata sono indizio di pioggia o di gelata.
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